La stanza bianca di Cecilia


“El color es una mancha/entre el blanco y el negro/que no son colores” -Carlos Franck-

Anche il big bang forse era bianco. Ogni paginetta di Bianco è un “compito per casa” dove ci sono azioni, movimenti e gesti quotidiani, ci sono gli umori, gli aromi e gli amori che la nostra fretta non sa più cogliere. C'è la pagina bianca dove il respiro, i dubbi e l’attesa rendono più vivibile la pagina scritta. Questo è il momento della poiesis.

Nella stanza bianca di Cecilia entra tutto ed entrano tutti, c'è quasi tutto e ci sono quasi tutti. Ci sono la cucina, la scuola e l’ospedale, c'è il pane, la nostalgia e l’odore dell’aglio, una radio, una finestra e il tempo, ci sono la burocrazia ed il cielo, c'è la memoria. Una viola, l’aroma del caffè e il dolore.

Nella stanza bianca di Cecilia ci sono i come, i quando e i perché; come per gli inuit, il bianco di Cecilia non è uno solo ed ogni bianco ha la sua ragione ed il suo sogno d’essere il bianco che è. La stanza bianca di Cecilia è un albergo a ore, un albergo per tutta la vita.

Maurizio Bagatin, settembre 2021

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Publicado originalmente en https://cannellaecaffe.blogspot.com/ 16/9/2021

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